martedì 24 novembre 2009

Da Farinacci a Bondi, ritorna l’arte del ventennio : “Tematiche epico-popolari”.








Sul settimanale "Grazia" del mese di Agosto 2008 il ministro Bondi (portato da Berlusconi al governo per occuparsi di cultura, premiato per aver scritto una biografia su Berlusconi e poesie dai critici stroncate e sbeffeggiate) concede l’intervista al settimanale, specificando di voler promuovere e sostenere nuovi artisti.
Rivelò così: “Faccio fatica a trovare segni di bellezza nell’arte contemporanea: se visito una mostra faccio come molti, cioè fingo di capire”.
“Ma sinceramente non capisco”.

“Coltivo la mia spiritualità con molta fatica e molte contraddizioni.- diceva il ministro - Viviamo in un’epoca priva di spiritualità e, dunque, di bellezza.
Come Ministro sono determinato a custodire e conservare tutto il valore artistico che ci viene dalla tradizione e dal passato”.

In quel momento è come se Bondi si fosse addormentato nel 1895, all’inaugurazione della prima Biennale di Venezia e si fosse svegliato nel 2008... L'arte contemporanea è una parte imprescindibile della realtà complessa di oggi e usa linguaggi che esprimono questa complessità.


Il settimanale “L’Espresso” di oggi 24 Novembre 2009 pagina “attualità” articolo di Roberto Di Caro, riporta la conferenza stampa di Bondi, titolata: “Una mostra sul suo amico Cascella, nuove regole per le nomine e opere popolari. Così il ministro vuole mettere le mani sulla Biennale di Venezia.”



È da quando si è insediato al ministero dei Beni culturali che Sandro Bondi, tra un attacco all'arte contemporanea :"Sinceramente non la capisco e fatico a trovarvi segni di bellezza" e uno agli artisti: "Proni, servi, accattoni, animati non dal sacro fuoco, ma da un pregiudizio politico ostinato."

Nell’ambito della conferenza stampa aggiunge inoltre:
"È opportuno ripensare compiti e funzioni della Fondazione, tema sul quale da tempo ho avviato una profonda riflessione" (che, tradotto) significa mettere all'ordine del giorno l'ipotesi di un decreto per riscrivere per la terza volta in un decennio lo Statuto della Biennale, mandare a casa con due anni di anticipo i 5 membri dell'attuale cda, completare lo spoils system con la nomina di un nuovo presidente allineato ai valori del ministro e del centrodestra.

Tutto ammantato di nobili motivazioni culturali: esporre opere comprensibili al pubblico, far crescere giovani leve di artisti, recuperare la nostra tradizione figurativa, epica, promuovere l'arte italiana nel mondo come Luca Zaia all'Agricoltura sponsorizza vini e formaggi della Penisola. Ribadisce scandendo le parole: “La cultura deve avere per me una matrice po-po-la-re!".

Termina con la richiesta imperativa di una mostra al suo amico Pietro Cascella al Giardino delle Vergini, la nomina ministeriale dei curatori del Padiglione Italia della Biennale con criteri dichiaratamente politici.

lunedì 16 novembre 2009

L'immagine del trascorrere del tempo.....









Il Po non è paragonato a un Dio pagano, ma è semplicemente lo spunto per poter osservare da vicino la vita della gente più umile, per conversare di letteratura, per documentare tradizioni che, nella fase di passaggio dalla civiltà contadina all’economia industriale, rischiano di scomparire, detto da Mario Soldati durante l'inchiesta più particolare della televisione italiana nel lontano 1956 "il viaggio nella valle del Po."


Il delta di Comacchio rappresenta uno spettacolo d’altri tempi con canneti, scanni e dune su cui si estendono macchie di boscaglia a salice ed ontano. E' interessante il dramma plurisecolare di questo mondo fatto d'acque salmastre, di vegetazione palustre, di stagni, di cavanne, di piccole barche, degli atrezzi per la pesca (Il lavoriero) dei suppellettili della quotidianità....


Quest'opera racchiude l'immagine del trascorrere del tempo, nulla che poteva servire nella realtà è rintracciabile, appartiene ad un altro vissuto, ad un altro tempo, perso, abbandonato, sopraffatto da un sentire ignoto...




"Lavoriero"
100x40 plurimaterico-2009

mercoledì 11 novembre 2009

Mai più casi Eluana a Torino.





Ieri in Consiglio Comunale, è stata approvata (su proposta della prima firmataria Monica Cerutti di Sinistra e Libertà) l’istituzione di un Registro del Testamento Biologico in Comune.



Il registro sarà, un servizio messo a disposizione dalle strutture Comunali, già adottato da Comuni come Pisa, Firenze, Vicenza, Genova e il X Municipio di Roma.

Un registro idoneo a raccogliere, su base volontaria, le dichiarazioni dei cittadini che intendono esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione sul trattamento sanitario di fine vita, come testimonianza di volontà della persona.

Il Consiglio comunale non ha ancora scelto a quale modello ispirarsi: il testamento biologico potrà essere depositato presso un notaio, oppure consegnato in busta chiusa presso l’ufficio competente, (per chi non è in grado di farlo davanti a un notaio, magari per questioni economiche) come ha recentemente deliberato Genova.

Dobbiamo ringraziare Beppino Englaro che ha messo a disposizione la sua tragedia per difendere i diritti e la dignità non solo di sua figlia, ma di tutti.

Il caso di Eulana e la lunga battaglia di suo padre, hanno risvegliato la voce della coscienza e del diritto laico a non essere soffocati dall'integralismo bigotto del potere Vaticano.

Comunque la si pensi Beppino Englaro è stato un uomo che ha restituito al nostro Paese quella dignità che spesso noi stessi gli togliamo.

domenica 8 novembre 2009

20 anni dalla caduta del Muro : L’uomo che ha cambiato la storia…




“La storia non si fa in un giorno e una data precisa non potrei indicarla.
Il crollo del Muro di Berlino, in effetti, fu solo l’atto finale, il culmine di un processo che andava avanti da tanto tempo." (Mikhail Gorbaciov).


il Muro di Berlino crolla e sancisce la fine di un’epoca non solo per la Germania, ma anche per l’Europa e il mondo intero.
La fine della guerra fredda, un nuovo vento di cambiamento, la caduta dei regimi.


(Collages giornale e cartoline originali, 50x80 1990).


Il collage rappresenta la svolta:
dal rosso delle bandiere e dei drappi che fungevano da coreografia e addobbavano ogni luogo, che nell'immaginario collettivo veniva enfatizzato al culto comunista, al rosso del logo della CocaCola, metafora, emblema del consumismo capitalista.

Passare dal rigido sistema dello stato socialista ( la CocaCola veniva dichiarata il sintomo della decadenza statunitense) , alla leggenda della americanissima multinazionale “The Coca Cola Company”, il mito dell'immaginario collettivo.

Questo per rimarcare che la globalizzazione, ha travolto tutte le barriere e le ideologie che intralciano la formazione di un unico mercato mondiale, e la sua espansione.

Nel 1990 a Mosca, la prima e visibile "pubblicità" sparsa per tutta la città, su immensi cartelloni, bus, ristoranti, metropolitana ecc..era il logo della Coca-Cola.


Il 15 marzo del 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell'URSS (il primo parlamento costituito sulla base di libere elezioni nella storia del Paese) elegge Gorbaciov ( rappresentante della nuova generazione)
presidente dell'Unione Sovietica.

L'articolo riporta il primo discorso di Gorbaciov (23 Marzo 1990) che sucessivamente nomina Presidente del Praesidium del Soviet Supremo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, Boris Eltsin e Ministro degli Esteri Shevardnadze.

Il 15 ottobre dello stesso anno, grazie alla sua fama di riformatore e leader politico mondiale, nonché al contributo fatto per cambiare in meglio le sorti della guerra fredda, gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace.


Mi ero fatto spedire da una amica di Mosca, una copia del quotidiano "CObetckar Poccnr" (Notizie Sovietiche) quotidiano politico dell' URSS, più importante della "Pravda."


Un pò ingiallito, ma dà un certo brivido alla memoria vedere un giornale originale dell'epoca, che riporta in prima pagina la foto ed il discorso di Mikhail Gorbaciov nella grandiosa (e lugubre) sala delle cerimonie del Cremlino, (con ancora la vecchia nomenklatura del Politbjurò) che segnato la svolta epocale del secolo passato, quattro mesi prima, grazie a lui era crollato il muro di Berlino.


Gia nel 1985 quando fu eletto segretario del PCUS identificò una nuova attitudine a non celare le difficoltà, a discutere liberamente "in modo trasparente" di qui la "perestrojka" e "glasnost" cioè: introdurre trasparenza nel dibattito politico e nella società civile Sovietica, ed il tentativo di ricostruire lo Stato (c'era la convinzione che il sistema sovietico non fosse riformabile).


La rivoluzione di Gorbaciov cominciò da quella che, ancora oggi, rappresenta la maggiore acquisizione dall'epoca di Stalin, ovvero la libertà di espressione.

Diventava perciò possibile avere ragione sul Partito, la cui parola cessava di essere verità assoluta.

La censura centralizzata iniziò ad indebolirsi, per ridurre il suo ruolo al controllo delle informazioni sui segreti di stato.

A partire dal 1990 venne permessa anche la critica su Lenin.
Questa trasparenza non aveva però portato a miglioramenti concreti delle condizioni di vita.

Dal punto di vista economico infatti, gli anni della gestione Gorbaciov furono disastrosi: il livello di vita dei sovietici è andato sempre peggiorando, togliendo credibilità agli occhi della popolazione alle numerose riforme economiche ed al nuovo dispositivo giuridico.

La perestrojka sconvolse un'economia basata su coercizione e corruzione, inoltre la mancata creazione di istituzioni giuridiche affidabili che fossero in grado di garantire il diritto di proprietà e la stipulazione di contratti regolari, che assicurassero la soluzione di contenziosi e l'esecuzione delle decisioni, impedivano l'instaurazione del libero mercato.

La fine dell’Unione Sovietica e dei paesi satelliti è poi storia, quella dei due tentativi di golpe, Gorbaciov (nel frattempo sequestrato nella sua dacia in Crimea), dallo smantellamento di Eltisn, a Vladimir Putin, oggi, impegnato in un'ombrosa e ambigua operazione per ridare credibilità e un nuovo ruolo internazionale alla Russia.


vedi anche: galleria n°17 FESTIVAL MONDIALE DELLA GIOVENTU' e DEGLI STUDENTI DI BERLINO EST.

http://www.artmajeur.com/catanquader




http://www.facebook.com/album.php?aid=59068&id=637242751&saved#/album.php?aid=59068&id=637242751

sabato 7 novembre 2009

Il castello posticcio di Artissima 2009 torna ad incantare Torino........









Pensieri in libertà.......



Le tante prestigiose gallerie straniere presenti ad Artissima osservano la società Italiana, la scrutano, la studiano e presentano i lavori di artisti che raffigurano la nostra situazione, cioè capacità di ripetere con il linguaggio artistico quanto di babelico vi è nella nostra società....


Ogni artista è libero di proporre ed interpretare una personale visione della contemporaneità....
Ma sono ben altra cosa le cialtronerie dettate dalla "trovata" più o meno eclatante, difatto prive di contenuto, che diventano solo caduta qualitativa, talvolta banale...



(nella foto "Il caro estinto" secondo Irwin.
L'opera di grande interesse ad Artissima, proposta dalla galleria Gregor Podnar di Berlino s'intitola «Corpse of Art»).