giovedì 30 dicembre 2010

Buon Anno e Buon Compleanno a tutti!!!

L'arte ti fa gli auguri.
Nel 2011 entri gratis nei musei statali il giorno del tuo compleanno presentando la tua carta d'identità!

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale...

Siamo in mezzo a due correnti opposte che formano la cultura del mondo di oggi: la corrente che globalizza la nostra realtà e quella che conserva le nostre diversità, le nostre unicità, e irripetibilità.
Nessuno si libera da solo.
Nessuno libera un altro.
Ci si libera tutti insieme.

Buon Natale !!


( Scritto di Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di S. Benedetto al Porto di Genova, nel suo ultimo libro, (che mi sono fatto regalare per Natale) “Sono venuto per servire” editore, Aliberti. (il coautore del libro è Loris Mazzetti).

venerdì 17 dicembre 2010

Prima edizione di "presepi artistici in mostra"

Prima edizione di "presepi artistici in mostra" nella Chiesa della Confraternita dei Battuti, a Caselle Torinese (sede aeroporto)
INAUGURAZIONE SABATO 18 DICEMBRE alle ORE 17
Visite dal 18 Dicembre al 9 Gennaio 2011 tutti i giorni dalle 15 alle 18,30.


In occasione del Natale, sono stato coinvolto in due iniziative: alla prima edizione di presepi artistici esposti nella Chiesa della Confraternita dei Battuti, dove ho realizzato il “presepe metafisico.”
La seconda il “Presepe di zona” ( quello di Via Don Bosco 25) dove ho realizzato lo sfondo in acrilico, con lo scorcio di Betlemme ed il paesaggio della Galilea.

“Presepe metafisico” collage polimaterico.

La pittura metafisica è nata in Italia dal maestro Giorgio De Chirico.
Fu una novità rispetto all’avanguardia della pittura dei futuristi del primo ‘900.
La parola "metafisica" raffigura l'inconscio, il sogno e il surreale.
I quadri metafisici spesso ritraggono piazze italiane considerate misteriose e romantiche; prospettive di piazze con portici ad archi non realistici, con personaggi, presenti in queste piazze, spesso manichini.
Nelle opere, tutta l'attenzione va alla scena descritta come scena immobile senza tempo (come un sogno), spesso un luogo silenzioso e misterioso, un palcoscenico teatrale senza emozioni.

Il presepe da me ideato, è realizzato con materiale riciclato e l’ambiente è molto diverso da quello espresso ai tempi di De Chirico.








L’ambientazione appare legata alla nuova frontiera della tecnologia, della comunicazione globale ma assemblata in modo da confondere la celebrazione di fede della nascita di Gesù, nato povero, in una società consumistica, frenetica in cerca di novità, che in quei giorni è presa da un vago buonismo, dove non compare l’evento che ha cambiato il corso della storia per l’intera umanità.

sabato 4 dicembre 2010

“POESIA DI COLORI E FORME”





Mostra d’ARTE

“POESIA DI COLORI E FORME”

Dal 3 al 31 dicembre 2010


INAUGURAZIONE VENERDI 3 DICEMBRE 2010 ORE 17,30

Mostra di arte visiva

composta di

pittura scultura, fotografia, grafica, incisioni.





Anna Cervellera

Giovanni De Agostini

Pierangelo Devecchi

Sergio Devecchi

Giorgio Di Gifico

Giorgio Flis

Rocco Forgione

Simona Giani

Giuseppe Grosso

Attilio Lauricella

Savino Letizia

Susanna Locatelli

Giuseppe Manolio

Mirandolina

Luigi Morgari

Mary Morgillo

Laura Mosca

Nella Parigi

Ennio Petrosillo

Paolo Pirrone

Raffaele Ponte Corvo

Massimo Quaglino

Stefano Rollero

Ilario Simonetta

Eros Sogno

Raffaella Spada

Francesco Tabusso

Angelo Timpanaro

Laura Veratti

Tamia Zatorri

Santo Zoccali










Galleria ViviArteViva

sposizione Via Madonna delle Rose,34/C 10134Torino

www.viviarteviva.it

giovedì 25 novembre 2010

NonSoloCaselle: Il Casellese dell'anno

NonSoloCaselle: Il Casellese dell'anno: "Oggi ospitiamo una riflessione di Stefano Rollero in merito alla scelta del 'Casellese dell'anno', premio promosso dalla Pro Loco di Caselle..."

venerdì 19 novembre 2010

C'ERA UNA VOLTA “VILLA REMMERT”



Villa Remmert di Ciriè, la «capitale della cultura»? Conclusa la «stagione» delle esposizioni antologiche, il prestigioso spazio cittadino è chiuso da due anni ai visitatori. ...

Titolo di un articolo del più importante settimanale della Provincia :“IL CANAVESE” di Mercoledì 17 Novembre.

Ospita un confronto fra vari soggetti presenti sul territorio, esponenti della società civile, dell’arte, rappresentanti di associazioni e circoli culturali.

Un esile filo di speranza arriva dall’assessore alla cultura del Comune di Ciriè Paolo Ballesio, che afferma: “in primavera spero di comunicare importanti novità -aggiunge- sono fiducioso sulla possibilità che si sblocchino certe risorse.” L’intenzione non palesata dell’assessore sarebbe quella di realizzare una mostra nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Il 31 Gennaio 2007, con numerosi amici artisti avevamo "occupato simbolicamente" la villa per chiedere di usufruire di appositi spazi.
Villa Remmert ( che non deve essere percepita come un’istituzione elitaria) poteva offrire opportunità espositive: tra i diversi eventi della Fondazione Re-Rebaudengo, si potevano inserire mostre di artisti territoriali, legati ad un’ associazione artistica o gruppo.

A seguito dell’occupazione, si era svolto un convegno a Ciriè, per un confronto, con i vari assessori alla cultura del territorio.
L'obiettivo era quello di vedere gli Enti non più confinati e chiusi ai progetti ma soggetti in grado di costruire risorse e offerte, una sorta di “osservatorio della cultura”; non c'è mai stato un seguito!
Nella complessità di tutte queste questioni, sono convinto che manchino idee per arrivare ad una consapevolezza del ruolo che l’arte e turismo possono svolgere.

Cmq, stufo di polemizzare, mi arrendo perché conosco la realtà in cui vivo....

I grandi progetti sono importanti per il divenire della“Città Charme”, ma è difficile immaginare un futuro se non si recupera e non si valorizza una cultura delle piccole cose, che costituiscono quel tessuto connettivo che assicura la tenuta sociale di tutto il territorio.

venerdì 12 novembre 2010

Porte chiuse luci accese sulla cultura




Scatta oggi una mobilitazione senza precedenti, una protesta mai tentata prima, con musei, biblioteche, siti archeologici, luoghi di spettacolo in tutta Italia che chiudono i battenti.

Una risposta al Ministro Tremonti per la sua affermazione: “La cultura non si mangia".

Quella dichiarazione si è concretizzata con una manovra finanziaria del Governo che già a partire dal prossimo anno prevede tagli diretti al Ministero per i Beni e le Attività culturali, circa 280milioni per Musei e siti archeologici.

Ma dove si fermano i tagli di Tremonti?
Anzi, dove vengono immesse gigantesche risorse di denaro pubblico?
Nell’acquisto di 131 bombardieri F35 per un costo totale di 14 MILIARDI DI EURO!!
Una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del paese.
Per le spese militari si trovano sempre le somme e le banche centrali non fanno problemi, e neppure la corte dei conti UE nell’aumento poderoso del debito pubblico Italiano !
Un costo, quello delle armi, che potrebbe essere trasformato in sostegno a politiche sociali, alla ricerca, alla cultura che potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova stagione di ideali e di speranze..





Rispetto a questa decisione, che non prevede cortei o serrate collettive ma momenti di confronto diretto con i cittadini, a Torino per decisione dell’assessore alla cultura sono previste le seguenti mobilitazioni: apertura gratuita dei musei gestiti dalla Fondazione Torino Musei, dei musei del Cinema, di Scienze Naturali e della Montagna, apertura normale - informando il pubblico attraverso la distribuzione di materiale informativo - dei musei della Resistenza, della Frutta, di Anatomia, Lombroso, Pietro Micca e A come Ambiente e dei teatri Regio e Stabile, Casa Teatro ragazzi e dell'Unione Musicale, chiusura al pubblico della Fondazione Vera Nocentini, dell'Istituto Gramsci e Istituto Salvemini) con l'eccezione delle biblioteche che rimarranno aperte e svolgeranno opera di informazione e sensibilizzazione nei confronti degli utenti.

mercoledì 3 novembre 2010

"COLORI IN CORSO"







"LAVORI IN CORSO" IV EDIZIONE

Carissime/i amiche/ci

Siete invitati a partecipare alla mostra collettiva di pittura presso la stupenda cornice della settecentesca VILLA TESORIERA di Corso Francia 192 a Torino.

Dal 4 al 10 Novembre 2010

La mostra è organizzata dall' Associazione culturale " Nel Centro di Settimo"

"NEL CENTRO DI SETTIMO" è' un' Associazione Culturale costituita con l'obiettivo di diffondere e promuovere l' Arte e la Cultura,orientata alla valorizzazione della creatività artistica, ha come scopo quello di sostenere, attraverso una serie di iniziative culturali, quegli artisti che intendono arricchire e sviluppare la propria creatività attraverso le arti visive.
Attiva sul territorio dal 1999, L' Associazione ha come attività prevalente i corsi di disegno e pittura tenuti dall'Artista Oscar Bagnoli, inoltre, in questi anni ha organizzato mostre di pittura collettive e personali,conferenze sulle tematiche dell'Arte, visite a mostre e musei, intese come occasioni di crescita umana e di approfondimento culturale.



ESPONGONO:

Stefano Rollero
Amedeo Giustetto
Oscar Bagnoli
Giuseppe Inglese
Giusy Naretto
Annamaria Birolo
Francone Marinella
Enrica De Neri
Alessandro Fioraso
Pierfranco Barcaù
Carla Bresciano
Aurora Ferrero
Lorenzo Lovermi
Stefania Carollo
Cinzia Marchione
Radà
Ober

Orario: dal Lunedì alla Domenica dalle 16 alle 18.

http://www.comune.torino.it/circ4/cultura/2001/vistes01.html


BREVE DESCRIZIONE DEI MIEI LAVORI.

In questa mostra espongo due opere.
Nella prima opera, un collage titolato “Fragilità” ( 150x90-2010), si denota l’immagine simbolica di un giovane volto femminile che appare attraverso i resti di un manifesto lacerato.
Una forma per riflettere sulla condizione di vita precaria di tanti giovani, un modo per esprimere quello che, nelle varie epoche, siamo stati o diventiamo nell’essere del nostro vivere tra la fragilità dell'incertezza, e le concrete possibilità per una società non violenta capace di dare impulso all’elevazione etica e spirituale dell’essere umano.



La seconda opera è una tecnica mista, titolata: “Terzigno” (70x60-2010).
In questo quadro ( molto attuale) coniugo arte ed ecologia, e possono intravedersi molte cose:
una porzione di un campo di grano di Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio e Patrimonio dell’Umanità, una porzione della discarica di Sari dove il Governo vorrebbe l’apertura di una seconda discarica, la cava Vitiello, dalle dimensioni notevolmente più grandi e destinata ad accogliere i rifiuti della Campania per i prossimi 12 anni.
Rifiuti indifferenziati.
Queste discariche equivalgono ad una condanna a morte lenta, per avvelenamento dell’aria, del suolo e del sottosuolo, dei torrenti, dell’agricoltura e di tutta la popolazione vesuviana che vive nei dintorni.

Quest’opera mira a far riflettere sull’incontro-scontro fra società, affarismo, potere, crimine, ecologia, naturale e artificiale, umano e materiale; cercando di far riscoprire l'identità culturale e le nostre identità territoriali, per riappropriarci di valori non negoziabili, e della passione di appartenere ad un paese unico, ricco di storia, arte, civiltà e bellezza che in centinaia di anni, i nostri padri hanno saputo far sedimentare nei luoghi e territori, nel rispetto e nell'amore per l'ambiente, con le sue bellezze naturali, artistiche, architettoniche e le produzioni tipiche.

domenica 17 ottobre 2010

PRESENZE ARTISTICHE









PRESENZE ARTISTICHE
A SETTIMO TORINESE


“La Giardiniera”
Casa dell’arte e dell’Architettura
Via Italia 90 bis – Settimo Torinese

Vernissage: Sabato 16 Ottobre 2010


DAL 16 AL 31 OTTOBRE
Dal Martedì al Venerdì 16/19
Sabato-Domenica dalle ore 10 alle 12
Dalle 16 alle 19.
free admittance

Catalogo a cura del Comune di Settimo,
Consulta Culturale,
Fondazione ECM.


“Presenze artistiche” nella Città di Settimo Torinese continua ad essere un’esposizione che merita di essere gustata a pieno, con la consapevolezza che Settimo Torinese è, ormai, in grado di proporre al pubblico artisti di pregevole fattura.
Uscire dall’uso ancora ricorrente, che la cultura e la divulgazione artistica sono per le amministrazioni un impegno aggiuntivo significa guardare in modo perspicace ai valori e alla crescita della propria città con la giusta considerazione che la cultura non è una spesa, ma un investimento.

P.S. In questa mostra espongo due opere della serie: variazioni sul celebre marchio “CocaCola.” La ricchezza simbolica di questo logo popola in tante opere d’arte nel mondo a partire dagli anni sessanta, quando l’arte cominciò ad utilizzare l’universo dei mass-media come repertorio di immagini da trascrivere pittoricamente.

giovedì 7 ottobre 2010

Una mostra sul trascendentale nell’arte pittorica


Un tema affascinante esplorato da oltre 40 artisti che affrontano la trascendentalità e spiritualità dal punto di vista dell’arte.
Espressioni artistiche libere ( pittura e scultura) con diversi stili e modi di interpretare il pensiero, lontani da certi condizionamenti, un’occasione per discutere ed apprendere i più semplici e veritieri canoni per una lettura vera dell’opera d’arte.
Dal 23 ottobre al 14 novembre a Caselle Torinese, l’esposizione verrà allestita presso la nuova struttura di Via Basilio Bona 29, ( con diversi padiglioni espositivi) inaugurata ad Aprile 2010 in occasione della mostra storica: RIVELAZIONI “La via della carta, da Caselle alla Bibbia di Gutenberg.”

Espongono: Nikolinka Nakolova, Sergio Aimasso, Quinto Airola. Franca Battistella, Martino Bisacco, Ivan Cambiolo, Stefania Carollo, Franco Campora, Albino Cavaliere, Pierangelo Devecchi, Serafina Ferrandino, Fabrizio Frassa, Ornella Frola, Rosa Gattuso, Giancravero, Italo Gilardi, Bruna Giovannini, Roberto Giulietti, Antonella Guarneri, Mimmo La Grotteria, Attilio Lauricella, Francesco La Porta, Adelma Mapelli, Francesca Mancuso, Lucia Marano, Lucia Micozzi, Salvatore Martinico, Sara Meglio, Mirandolina, Vittorio Mosca, Eugenio Musacchio, Domenico Musci, Silvio Musto, Obertino Ober, Franca Valeria Oliveri, Esterina Pereno, Marcello Pisano, Franco Pisciotta, Michele Privileggi, Mario Raina, Stefano Rollero, Giusy Romano, Nunzia Salzano, Lucia Sconfienza, Ada Sgrò Falconbello, Claudio Zanni, Rosalia Zutta.


L’incontro di Arte e Cultura prosegue con i seguenti appuntamenti:

Venerdì 29 ottobre ore 20,45 “LA POESIA DEL RINASCIMENTO”
Voci recitanti di Livio Vaschetto, Carla Jaksetich, Antonio Zappia.
Musiche composte ed eseguite da Silvia Pianista Crovesio.



Venerdì 5 novembre ore 20,45, INCONTRO CON PADRE STEFANO DE FIORES e il suo libro “LA MADONNA in MICHELANGELO.”


Con Padre Stefano interverranno:
Don Ermes Segatti, direttore dell’Ufficio Cultura dell’Arcidiocesi di Torino
Gian Giorgio Massara, critico d’arte
Valeria Massa, critico d’arte
L’assessore Luca Baracco accoglierà gli illustri ospiti
Coordina l’incontro Antonio Zappia.

sabato 18 settembre 2010

Polemica sul Settembre Casellese 2010




Nelle manifestazioni del Settembre casellese 2010, mi ero reso disponibile per una performance artistica da svolgersi in piazza Europa, (per tutto il giorno) l’unico tratto stradale pedonabile nel centro storico di Caselle. L’iniziativa era stata promossa dal gruppo dei pittori dello scalo, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura.

Alcuni anni fa la stessa iniziativa, ebbe un notevole riscontro di pubblico. Gli artisti si posizionarono nella piazzetta, con tanto di cavalletto, proponendo sul momento la realizzazione di opere pittoriche, sculture, creando un interessante percorso artistico attraverso varie tecniche di espressione.

La pubblicazione PERFORMNCE ARTISTICA: “Due passi tra l’arte, pretesto per incontrARTI”, sul libretto della Pro-Loco per la manifestazione di quest’anno, era già stata fissata dal mese di Marzo ma ho ricevuto notizia dall’assessore che la nostra manifestazione è stata spostata in altro luogo, prato fiera o parcheggio di P.zza. Falcone, per poter svolgere altro evento.

In questi giorni mi ero già attivato ad invitare gli artisti, ma con rammarico devo disdire l’appuntamento. A mio avviso quello era il posto più idoneo e l’amministrazione avrà sicuramente un danno sia per l'immagine e per il mancato rispetto nei confronti delle associazioni culturali che svolgono questi impegni in modo totalmente volontario.

Era comunque un omaggio alla città, probabilmente questa amministrazione comunale, non sente di valorizzare l’arte, chiedi spiegazioni e si fanno negare, si sentono tutti padri eterni, corroborati da arroganza e favoritismi, decidono tutto in pochi a cose fatte….allora! andate a quel paese!!!!

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La mostra di pittura e performance artistica : “Due passi tra l’arte, pretesto per incontrARTI”, sarà ospitata per gentile concessione, all’interno del suggestivo cortile di Via Roma N°5 ( adiacente alla boutique di Giusy) Domenica 19 Settembre dal mattino alla sera.

Gli artisti che desiderano esporre o attuare un’opera "En plein air" possono partecipare liberamente, portandosi i cavalletti, e facendosi trovare sul posto per le ore 9 (in quanto il centro verrà bloccato per la fiera nelle strade cittadine).

Riguardo la polemica sullo spostamento in altro luogo (se la mostra fosse stata attuata in collaborazione con l’Assessorato), aggiungo che: da cittadino e artista non ne faccio una questione di contenuti: l’arte è sempre stata e deve continuare ad essere libera e sono inaccettabili i “pro domo sua” dell’Amministrazione su dove esporre!

giovedì 19 agosto 2010

Ed è immediata la sensazione...











La mia prima visita in Sardegna, terra ma soprattutto mare in cui ho lasciato il cuore.
Sabbia bianca e acqua cristallina, che va dal turchese all'azzurro intenso, che nulla ha da invidiare ai colori dei mari caraibici.
Qui tutto è magia, a partire dai colori del mare che cambiano ogni giorno e ad ogni ora.
Il forte vento di maestrale ha fatto capolino per quasi tutta la vacanza, ma non ci ha scoraggiati dal girare e vedere posti bellissimi.

Non occorre spendere molte parole per descrivere l’arcipelago maddalenino, l’isola di Spargi, Budelli, Razzoli, Santa Maria, La Maddalena e Caprera.
E’ un territorio ricco di aspettative e di tesori nascosti: spiaggia rosa, lagune e calette.
Un percorso suggestivo, il fascino della macchia mediterranea con una grande varietà di profumi e colori,come lo splendido il giglio di mare che cresce direttamente sulla spiaggia.
Un mare cristallino e incontaminato che abbraccia e che si lascia amare come la gente di questi luoghi, ospitale e cordiale che evoca il fascino dei tempi andati, ma che esige rispetto per la sua possanza, libera, non imbrigliata.
Le foto documentano le ragioni profonde di un mondo intessuto di sottili e anticipatori richiami alla salvaguardia della natura, così, come una sensazione di spensierata quotidianità…

martedì 6 luglio 2010

Un weekend, tra i ricordi e la forza della natura…



























Sono tornato per alcuni giorni, dopo più di trent’anni, in un luogo che mi vide protagonista durante il servizio di leva, il campo estivo in alta Valle di Stura di Demonte (CN, Alpi Marittime) a Sambuco, paesino dopo Vinadio.

Tutto è rimasto come allora, la memoria mi riporta a quel tempo, un vecchio concentrato di caserme di montagna, mezze in muratura e mezze in legno, probabilmente costruite negli anni ’20, disabitate dalla finire della seconda guerra mondiale, essendo a pochi chilomerti dal confine Francese, ( si accede attraverso il colle della Maddalena) l’Italia non può avere presidi militari nelle vicinanze del confine, si usavano le camerate al solo scopo di dormirci dentro con il sacco a pelo.
Mi ricordo i graffiti sui muri, le scritte dei militari risalenti agli anni ’40.

Sambuco è composto da tante borgate sparse sotto le pendici del monte Bersaio.
Il centro è costituito da case e baite su un bricco, una vecchia ma bella e curata piazza di paese, la via maestra, verde e pace, lontano dalla folla e dal traffico.
C’è sempre più voglia di subire il richiamo di queste oasi non retoriche, nel grande bailamme delle manie consumistiche.

Dalle propaggini della stessa Valle, a poca distanza si trovano le Terme di Vinadio, note sin dall'antichità per le acque termali il cui sfruttamento risale ai tempi dei Romani.

Lo stabilimento termale si trova a 1400 mt, un panorama mozzafiato, un fruscio continuo di acqua che scorre, un posto che appaga chi vi soggiorna.
Un Soggiorno alle terme in mezza pensione di tre giorni e due notti, con annesso pacchetto "Thermal" ha un costo estremamente vantaggioso.
Tra gli ospiti illustri del passato il Conte Camillo Benso di Cavour.

giovedì 24 giugno 2010

IMPETO SELVAGGIO(omaggio alla poesia di Prevert).










“Impeto selvaggio” collages + acrilico- 120x100 - 1999.

Questa è uno delle opere danneggiate durante il nubifragio e conseguente allagamento del 13 Settembre 2008.
La superficie si presentava con tracce consistenti di fango, il disfacimento della supporto cartaceo.

Ha richiesto un intervento di restauro lungo e molto impegnativo: la pulitura, il consolidamento del supporto, la stuccatura delle lacune, la reintegrazione dei filamenti cartacei, la ri-prefugurazione delle forme, sfumature acriliche e fissaggio.

....Vale la pena fare una visita alla Caffetteria dei Portici, dove si trova esposta l'opera.



Ispirazione poetica della poesia:"Questo amore".

La poesia di Prévert è una "poesia scritta" per essere detta e quindi "più parlata" che scritta, fatta per entrare a far parte della nostra vita.
Ciò che esce con prepotenza è il concetto di amore come unica salvezza del mondo, un amore implorato, sofferto, tradito, ma alla fine sempre ricercato.
Uomo eclettico ma la sua fama è dovuta soprattutto alla produzione poetica, dove Prévert dà libero corso all'immaginazione insolita in uno stile vicino alla lingua parlata e alla vita quotidiana.
I suoi temi preferiti sono l'amore, la libertà, il sogno e la fantasia, la compassione, l'umorismo, la satira contro i potenti, l'avversità per l'oppressione sociale.

Le parole alle quali Prévert si affida sono audaci e l'accostamento che crea tra di esse può sembrare a volte brutale o polemico o blasfemo, ma invece è molto più saggio di quanto possa apparire.

I suoi primi testi risalgono al 1930, quando il poeta pubblica sulla rivista Bifur "Souvenirs de famille on l'Ange gardechiourme" ("Ricordi di famiglia ossia l'Angelo aguzzino").
L'anno seguente sulla rivista Commerce, dove lavora Giuseppe Ungaretti come redattore, esce il "Tentative de description d'un diner de têtes à Paris, France" ("Tentativo di descrizione di un banchetto a Parigi, Francia") e recita in un film di Marc Allégret, "Pomme de terre".
Negli anni tra il 1932 e il '37 si dedica attivamente al teatro, e scrive testi messi in scena dal Groupe Octobre, una compagnia teatrale di sinistra.
Lavora anche nel cinema e nel mondo della musica; i testi delle sue prime canzoni, musicate da Joseph Kosma, verranno interpretate da cantanti famosi come Julette Grèco e Yves Montand.
Nel 1938 si trova a Hollywood per continuare la sua attività nel campo cinematografico. Scrive il soggetto per un film di Carnè, il celebre "Porto delle nebbie", interpretato da Gabin.
Gli anni dal 1939 al '44 sono caratterizzati da una discreta attività cinematografica, ma nel '45 riprende l'attività teatrale con la rappresentazione di un balletto cui collabora anche Picasso. È del 1945 la celebre raccolta di poesia "Parole".

Famosa citazione: “Bisognerebbe tentare di essere felici, non foss'altro per dare l'esempio”.

http://www.youtube.com/watch?v=komqQ9m5pUI&feature=related

sabato 12 giugno 2010

"CIELI SU TORINO" Il silenzio e l'insolito.




"CIELI SU TORINO" Il silenzio e l'insolito.
Tecnica mista, acrilico, gesso su pannello di compensato, 150 x 110 (2008).


Questa è uno delle opere danneggiate durante il nubifragio e conseguente allagamento del 13 Settembre 2008. La superficie si presentava con tracce consistenti di fango, il disfacimento della cromia…

Ha richiesto un intervento di restauro lungo e molto impegnativo: la pulitura, il consolidamento del supporto, la stuccatura delle lacune, la reintegrazione della parte gessosa, la ri-prefugurazione delle forme, sfumature acriliche e fissaggio.


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Torino, città surreale, tra luci ed ombre del cielo notturno... Affiora con preponderanza la sagoma del grattacielo, una presenza inquietante che sconvolge la Torino descritta su "Il silenzio e l'insolito”.

La visione che emerge è chiara: un paesaggio antropizzato in cui è evidente la negazione delle premesse territoriali per la tutela l’ambiente e lo spazio pubblico, il passato e la sua storia... con la conseguente perdita della memoria dei luoghi e, talvolta dei luoghi stessi.

domenica 6 giugno 2010

Manovra di guerra Tagli agli stipendi e comprano armi.


Interessante articolo di Mariagrazia Gerinatutti, giornalista dell’Unità.
Domenica 6 Giugno 2010.



Fuori dai ministeri, tra gli statali che da qui ai prossimi tre anni dovranno sacrificare i loro stipendi per versare allo Stato 5 miliardi di euro contro la crisi, il grido pacifista si è già fatto largo: «Vendessero i cacciabombardieri di La Russa». In realtà più che di vendere si tratterebbe di non acquistarne di nuovi. Idea tutt’altro che peregrina.
È quello che sta decidendo di fare la Germania in queste ore, per dire. Il Pd stima che si potrebbero risparmiare almeno 2 miliardi l’anno. Ovvero sei miliardi nei tre anni su cui opera la manovra. Una stima prudenziale, visto che la spesa in armamenti si aggira intorno ai 3,5 miliardi l’anno.

Nella manovra finanziaria di Tremonti, però, di tagli agli armamenti non ne troverete traccia. E sì che in programma il governo italiano non ha solo l’acquisto di nuovi cacciabombardieri. Sul bilancio dello stato, al momento, incombono ben 71 programmi di ammodernamento e riconfigurazione di sistemi d’arma, che ipotecano la spesa bellica da qui al 2026. Tutti passati inosservati sotto lo sguardo vigile del ministro dell’Economia.

Cifre astronomiche
Eppure parliamo di cifre astronomiche, che il governo si è impegnato a versare all’industria bellica per acquistare una varietà incredibile di nuove armi.
La lista è lunga.
Prendiamo solo qualche esempio.
Partiamo proprio dai cacciabombardieri.
Programma di ammodernamento numero 65. Un piano faraonico, che impegna l’Italia a comprare dagli Usa 131 cacciabombardieri F-35.
Aerei progettati per essere invisibili ai radar (solo che nel frattempo i radar si sono evoluti).
Roba da guerra fredda.
Solo nel triennio interessato dalla manovra appena varata l’acquisto programmato sulle casse dello stato per circa 2,5 miliardi di euro. Totale della spesa prevista da qui al 2026: 15 miliardi. Che si sovrappone per altro alla spesa per l’acquisto, già programmato, di 121 Eurofighter (80 sono stati già comprati e c’è ancora un’ultima tranche). Ma andiamo oltre. Al programma numero 67, per esempio.

Si chiama «Forza Nec»: serve a dotare le forze armate di terra e da sbarco di un sistema assai sofisticato di digitalizzazione. Roba da Vietnam, ovvero da conflitti ad alta intensità - la guerra in Iraq era considerata a media intensità. Per ora siamo alla fase di progettazione, che da sola costa circa 650 milioni di euro. L’esborso finale, non ancora formalizzato, si aggirerà intorno agli 11-12 miliardi.

Ma andiamo oltre.
Passiamo ai sommergibili.
Difficile prevedere una battaglia navale nel Mediterraneo che li richieda, eppure nella lista dei futuri armamenti non mancano due sommergibili di nuova generazione. Costo stimato: circa 915 milioni.
Più della metà da versare già nei tre anni della manovra. Una cifra minore ma non per questo più sensata sarà spesa invece per comprare nuovi sistemi di contracarro di terza generazione: 120 milioni di euro.

Cifre da capogiro.
Tanto che lo stato italiano fa fatica a stare dietro agli impegni presi.
E l’industria bellica è costretta a ricorrere alle banche.
Con il risultato che l’indebitamento fa lievitare ulteriormente i costi. Negli ultimi tre anni, l’Italia ha speso in armamenti circa 3,5 miliardi di euro l’anno.

Una cifra destinata a lievitare, tanto più che nemmeno la manovra prova a scalfirla.
Una cifra molto opaca, secondo il Pd, che domani in Commissione difesa del senato presenterà una risoluzione per chiedere che il governo inizi a fare i conti con le armi e con i miliardi che i 71 fatidici programmi continuano a sottrarre al bilancio dello Stato. Sono tutti così indispensabili?
Il Pd chiede di verificarne utilità, tempi d’attuazione e costi. E di adottare quella che definisce una «moratoria ragionata».
Obiettivo: ottenere risparmi consistenti. E costringere il governo ad adeguare la spesa ai costi della crisi. E al modello di difesa adottato alla luce della Costituzione.

L’Italia ripudia la guerra, appunto. E però continua a buttare miliardi in armi, oltretutto (per fortuna) inutili.
Negli ultimi 15 anni infatti le forze armate italiane sono state impegnate in 35 missioni di peacekeeping.
«Ma se dobbiamo portare la pace, che ce ne facciamo dei bombardieri F-35?», osserva il capogruppo del Pd in Commissione Difesa, Gian Piero Scanu, primo firmatario della risoluzione, che illustrerà domani al senato: «Semmai - aggiunge - abbiamo bisogno di addestrare i militari, di provvedere alla manutenzione dei mezzi di trasporto che utilizzano».

Ecco appunto, di quelli invece la manovra si occupa: un taglio di quasi un miliardo in tre anni, che si aggiunge agli 1,5 miliardi di risparmi sul bilancio di esercizio già programmati dalla prima finanziaria del governo Berlusconi. Forse anche per questo quel grido d’allarme lanciato dal dipendente statale pacifista ormai comincia a diffondersi anche tra le forze armate. «Il rapporto difesa-industria va cambiato, ci sono costi e appetiti che lo rendono non ottimale, l’industria non può imporre ciò che vuole», ha denunciato pubblicamente lo stesso sottocapo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Maurizio Ludovisi.

«Fin qui il governo non ha ancora risposto: quale è il modello di difesa a cui finalizza la spesa?», osserva Roberta Pinotti, appoggiando l’iniziativa del capogruppo. «Non è che da domani debbano rientrare gli uomini in missione - spiega Achille Serra, vicepresidente della Commessioni -, ma spendiamo soldi per armi inutili ed è doveroso tagliare davanti alla crisi è doveroso».
06 giugno 2010.



MIA CONSIDERAZIONE: "altre spese dove si ferma il taglio di Tremonti...."


1) Per il rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan, spendiamo 51 milioni di euro al mese.
2) Provviste di soldi occultate all’estero e utilizzate per ottenere commesse e appalti. Fondi «neri» che Finmeccanica (principale azienda italiana produttrice di armi per lo sterminio di massa) avrebbe accantonato grazie all’attività di società collegate alla holding.

sabato 15 maggio 2010

Bistecche alla griglia su tetto del Palazzo della galleria Colonna per Ministri e Sottosegretari.





Largo Chigi numero 19, quinto piano.
Sul tetto del Palazzo della galleria Colonna, (ieri) Venerdì 14 maggio alle ore 19 è stato inaugurato (in gran segreto) un lussuoso bar, con tanto di roof garden, bisteccheria e diffusione ovattata di musica chill out.

Un regalo del Sindaco di Roma Alemanno ai cittadini?

Certamente no: è il nuovo bar "en plein air" riservato alle autorità del Governo, esclusivissimo e privatissimo, con vista direttamente su Palazzo Chigi e sul poco distante Montecitorio.

Il "governo del fare" ha battuto qualsiasi imprenditore per avere permessi (e budget) per costruire una struttura quantomeno discutibile (e poco opportuna, non è che i ministri e i sottosegretari non sappiano dove mangiare).

"Quanto è costato?

Non si sa!

Chi lo ha allestito?

Nemmeno.

L’impresa è stata realizzata in “via breve,” come necessita ad ogni opera urgente," precisa “Blitz quotidiano”.

Il tutto in un periodo di pressanti sacrifici, tagli lacrime e sangue annunciati dal Governo.

Almeno, riguardo la buvette, qualcuno dirà che i deputati sono 630.
Vero: salvo poi essere 60 (sessanta) presenti quandolaq scorsa settimana il ministro Tremonti ha riferito in aula sulla crisi economica.

Ma era giovedì pomeriggio e il giovedì, dopo mezzogiorno, il parlamento si svuota perché finisce la settimana (molto) corta dei deputati...

E ora, le bistecche alla griglia in terrazza per ministri e sottosegretari.
Che la festa abbia inizio!!!

sabato 8 maggio 2010

Apre il Museo su “Cosa nostra” realizzato da Sgarbi.




Sarà inaugurato in pompa magna nell’ex Convento dei Gesuiti di Salemi, Martedì 11 Maggio 2010 in occasione della visita di Giorgio Napolitano nell'ambito delle iniziative per il 150° dell'Unità d'Italia, il museo della Mafia.



Nel museo saranno esposte, oltre alle tele di numerosi artisti che ritraggono boss mafiosi, le prime pagine dei giornali che danno conto della guerra di mafia degli anni ' 80 a Palermo e delle vicende processuali che da allora fino ad oggi hanno riguardato i «colletti bianchi» e gli esponenti politici collusi.

Lo abbiamo ideato già nel 2008 io e Oliviero Toscani - precisa -Sgarbi, abbiamo speso 60 mila euro, di cui 15 mila messi dall'assessorato regionale ai Beni Culturali della Regione Siciliana, altri da sponsor privati e dal Comune.

Poi i contenuti: “il nostro non sarà certamente un museo celebrativo, ma di riflessione su ciò che è stata la mafia nel passato e su ciò che è diventata.

Una antimafia non retorica”.

Giuseppe Gatì aveva 24 anni.
Ebbe il suo attimo di fama nel Dicembre 2008 ad Agrigento quando, nel corso della presentazione di un libro di Sgarbi, eletto sindaco di Salemi, dichiarò ad alta voce la pura e semplice verità: che Sgarbi “è” un pregiudicato, condannato in via definitiva per truffa allo Stato e in primo e secondo grado per aver diffamato il dottor Caselli e l’intero pool antimafia.


Giuseppe, si era limitato a parlare, a gridare “Viva Caselli! Viva il pool antimafia!” e a mostrare dei volantini che riportavano le sentenze relative a Sgarbi, venne immobilizzato e portato via dalle forze dell’ordine presenti, poi tenuto per un’ora e mezza e interrogato in una sala della biblioteca, dalla polizia municipale.

Circa un mese dopo, il 31 gennaio 2009, Giuseppe Gatì morì sul lavoro. Venne trovato morto folgorato per aver presumibilmente “camminato su un cavo elettrico scoperto, senza accorgersene”.

lunedì 29 marzo 2010

NOI ITALIANI SENZA MEMORIA






Tra il 1931 e il 1937 venne realizzato l’imponente rimaneggiamento e rifacimento di via Roma, (situata tra le Piazze Castello e S.Carlo) l’antica Via Nuova realizzata tra il Cinquecento e il Seicento quale asse portante della città Barocca in formazione negli stessi anni.

Il progetto , che seguiva uno stile fascista nazionale, affondava le sue radici nei temi della romanità e classicità, facendosi scempio di tutto lo splendido equilibrio armonico e architettonico del Barocco presente, in cui venivano utilizzati materiali del tutto diversi.

Furono tagliate le colonne originali dove poggiavano gli archi e sostituite con marmo nero.
Nello stesso periodo, le ragioni del regime imposero la costruzione della torre littoria cittadina, ovvero il “grattacielo” , che si contrapponesse all’immagine barocca di piazza del Castello, segno inequivocabile all’interno della città stessa.

La torre suscitava in quel periodo un grande entusiasmo; essa diventava un nuovo simbolo della Torino moderna e fascista, in contrapposizione alla Mole Antonelliana, “specchio del modernismo del basso ottocento” .

Dopo questi brevi cenni storico-architettonici , sono qui a proporre umilmente di investire parte delle risorse per celebrare il 150° dell’unità nazionale nella maniera migliore impiegandole per riportare alle origini Sabaude i portici tra Piazza Castello e Piazza S. Carlo.

Inutile far notare che i finanziamenti destinati per l’evento a livello Nazionale sono quasi di 3 miliardi e mezzo...

vedi Blog:http://noiitalianisenzamemoria.blogspot.com/2010/03/150-anniversario-dellunita-ditalianon.html