
Scatta oggi una mobilitazione senza precedenti, una protesta mai tentata prima, con musei, biblioteche, siti archeologici, luoghi di spettacolo in tutta Italia che chiudono i battenti.
Una risposta al Ministro Tremonti per la sua affermazione: “La cultura non si mangia".
Quella dichiarazione si è concretizzata con una manovra finanziaria del Governo che già a partire dal prossimo anno prevede tagli diretti al Ministero per i Beni e le Attività culturali, circa 280milioni per Musei e siti archeologici.
Ma dove si fermano i tagli di Tremonti?
Anzi, dove vengono immesse gigantesche risorse di denaro pubblico?
Nell’acquisto di 131 bombardieri F35 per un costo totale di 14 MILIARDI DI EURO!!
Una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del paese.
Per le spese militari si trovano sempre le somme e le banche centrali non fanno problemi, e neppure la corte dei conti UE nell’aumento poderoso del debito pubblico Italiano !
Un costo, quello delle armi, che potrebbe essere trasformato in sostegno a politiche sociali, alla ricerca, alla cultura che potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova stagione di ideali e di speranze..
Rispetto a questa decisione, che non prevede cortei o serrate collettive ma momenti di confronto diretto con i cittadini, a Torino per decisione dell’assessore alla cultura sono previste le seguenti mobilitazioni: apertura gratuita dei musei gestiti dalla Fondazione Torino Musei, dei musei del Cinema, di Scienze Naturali e della Montagna, apertura normale - informando il pubblico attraverso la distribuzione di materiale informativo - dei musei della Resistenza, della Frutta, di Anatomia, Lombroso, Pietro Micca e A come Ambiente e dei teatri Regio e Stabile, Casa Teatro ragazzi e dell'Unione Musicale, chiusura al pubblico della Fondazione Vera Nocentini, dell'Istituto Gramsci e Istituto Salvemini) con l'eccezione delle biblioteche che rimarranno aperte e svolgeranno opera di informazione e sensibilizzazione nei confronti degli utenti.
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