sabato 20 ottobre 2012

Giovanna Melandri e le contraddizioni di un Paese senza rigenerazione….



Il mio punto di vista....

La decisione del Ministro Ornaghi, di nominare presidente della Fondazione del Maxxi, il museo dell’arte contemporanea del XXI secolo, Giovanna Melandri è a dir poco sconvolgente…

Oggi come ieri (anche con il governo di tecnici in pratica un paravento ) i partiti continuano a mettere in pratica la logica spartitoria, il solito bieco esempio di lottizzazione e del tentativo di rimanere avvinghiati a tutti i costi con nomine su base di amicizie,

su consigli del padrino di turno, parentele, correnti.

La Melandri sapeva di essere rottamata o trombata (termine usato per indicare la non elezione ) alle prossime elezioni politiche, quindi si poneva un problema di poltrona, il problema è solo politico, le competenze sono inutili quisquilie….

Giovanna Melandri, da 18 anni in Parlamento , ex ministro per i Beni e le attività culturali nei due governi D’Alema nel 2001, ha avviato il cantiere del MAXXI, progetto ereditato dal precedente ministro dei Beni Culturali Veltroni, che ha contribuito alla scelta di Zaha Hadid, insieme all'allora Sovrintendente Sandra Pinto, come artefice del gigante del XXI secolo, senza riuscire a tagliarne il nastro il 28 maggio 2010.

Cosa dice la Melandri?
Anzi come giustifica e difende con i denti la sua nomina?
La signora Melandri, dichiara: il Maxxi è nato su mia iniziativa!! Ergo, il Maxxi è suo!!

Quali sono le credenziali della Melandri?
Quale selezione e curriculum fa la differenza?

Bisogna dire subito che la Melandri di arte contemporanea non capisce una mazza!!!

E’ laureata in economia e commercio, non si è mai occupata del mondo dell'arte e del management culturale, non ha mai svolto l'attività di curatore o senior curator o direttore artistico, non ha mai pubblicato scritti sul tema dell'arte.

Il buon senso vorrebbe alla guida di enti così importanti persone dotate di prestigio culturale e competenza in materia, giovani capaci e preparati con un curriculum nel mondo dell'arte contemporanea, giovani senza privilegi, con tanta gavetta, laureati col massimo dei voti, con tanta esperienza e merito in ricerca, che affrontano il mondo del lavoro intellettuale con vigore e determinazione.

Dimenticavo un tassello importante, questi giovani emigrano, vanno tutti all’estero dove le opportunità sono realtà….

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