venerdì 6 maggio 2011

L’arte è cosa nostra

Cosa accadrà all’Arsenale di Venezia in giugno?

Cosa sarà esattamente il “Padiglione Italia” 2011 firmato da Sgarbi proprio nell’anno del Centocinquantesimo?

Dopo aver minacciato di dimettersi dall'incarico di responsabile del padiglione Italia alla Biennale di Venezia, Sgarbi sembra aver incontrato i gerarchi della Lega in via Bellerio a Milano che potrebbero appoggiare una sua nomina ad "Alto commissario della cultura".




Il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan ha già fatto sapere che si dimetterà nel caso ciò accadesse.

Al di la delle diatribe tra lo Sgarbi e Galan, questa situazione rappresenta il vero ritratto del Paese governato da incapaci, da mancanza di serietà, da personaggi che utilizzano soldi pubblici e giocano il loro ruolo non per mostrare al mondo la vivacità intellettuale dell’evento più importante dell’arte contemporanea Italiana, ma per squallidi interessi legati ai bassifondi della politica nostrana e per far parlare di sé.

In tutti i settori c’è la gara per far perdere credibilità, ruolo, immagine del Paese.

Stanno infangando la nostra già poco brillante visibilità internazionale.

Il vero tratto distintivo di questa casta di macchiette legate alla gestione dell’arte non è più nemmeno l’incompetenza o l’assenza di organizzazione.

E’ la mancanza di vergogna.

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