giovedì 29 dicembre 2016
giovedì 10 novembre 2016
Più forza, visibilità e allegria alla battaglia per il No al referendum costituzionale del 4 dicembre.
Una dimostrazione artistica per la più bella Costituzione del mondo con tutte le ragioni per bocciare una “deforma” pessima e antidemocratica.
Una sollecitazione
visiva che porta a riflettere.
Un teatro si apre dilatandosi. Uomini e donne
stilizzate con il NO travalicano il palco, vanno oltre, in prima fila lo striscione “viva la
Costituzione” dirigendosi verso la luce.
Dalle pareti cadono bandiere mentre il cielo sembra fondersi in una esplosione di luce e vivacità per
ritrovare se stessi negli attimi di idealizzazione più fortemente vissuti.https://fattodavoi.ilfattoquotidiano.it/contributo/le-buone-ragioni-del-no-in-arte/
#iovotono
#IoDicono
martedì 1 novembre 2016
“ Le buone ragioni del No”
La riforma Renzi-Boschi svilisce la Costituzione: usciamo dalla
retorica e capiamo i veri effetti insieme.
VENERDI' 4 NOVEMBRE 2016
ORE 21
CENTRO SOCIOCULTURALE - CIRIE'
C.so Nazioni Unite 32
Relatore: Prof. costituzionalista Francesco Pallante
_____
In occasione dell’incontro verranno esposti due lavori su tela (80x80) di arte
contemporanea sul tema “ Le buone ragioni del No”.
Un'occasione, questa, di approfondimento sui motivi del NO,
trasformando l’incontro in opportunità di visione in una fase di
crisi della partecipazione, di astensionismo e di allontanamento dei
cittadini dalla politica.
Occorra moltiplicare le occasioni di democrazia invece che ridurle a
salvaguardia delle democrazia di oggi e garantire la propria libera
voce domani dalla parte giusta dell’esistenza.
VENERDI' 4 NOVEMBRE 2016
ORE 21
CENTRO SOCIOCULTURALE - CIRIE'
C.so Nazioni Unite 32
Relatore: Prof. costituzionalista Francesco Pallante
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In occasione dell’incontro verranno esposti due lavori su tela (80x80) di arte
contemporanea sul tema “ Le buone ragioni del No”.
Un'occasione, questa, di approfondimento sui motivi del NO,
trasformando l’incontro in opportunità di visione in una fase di
crisi della partecipazione, di astensionismo e di allontanamento dei
cittadini dalla politica.
Occorra moltiplicare le occasioni di democrazia invece che ridurle a
salvaguardia delle democrazia di oggi e garantire la propria libera
voce domani dalla parte giusta dell’esistenza.
sabato 11 giugno 2016
Da 25 anni le assistenti di volo Alitalia indossavano la stessa livrea..
"Good Bye Alitalia"
Installazione
1,75 x 30 2011
(ferro, tessuto, accessori)
____
Alitalia ha per lungo tempo rappresentato l’Italianità nel mondo: la più alta vetrina del made in Italy anche attraverso l’immagine delle hostess di volo sempre impeccabili nel loro stile.
Le divise nel tempo sono state firmate da alcuni dei più importanti fashion designers italiani dagli anni '50 fino ad oggi: Sorelle Fontana, Delia Biagiotti, Tita Rossi, Mila Schon, Fabiani, Marzotto, Lebole, Renato Balestra, Giorgio Armani, Mondrian.
Le Sorelle Fontana per 10 anni hanno vestito il personale di volo nel dopoguerra con gonna scura sotto il ginocchio e giacca blu a tre bottoni. Dal '60 al '66 le divise vengono firmate da Delia Biagiotti, madre di Laura, che propone un classico tailleur color carta da zucchero, con gonna al ginocchio e giacca con manica tre quarti tipica degli anni Sessanta. Nel '67 si torna al blu con Titta Rossi che introduce la giacca corta a doppio petto.
Nel '69 Mila Schoen accorcia le gonne e propone i colori verde Italia e rosso Manciuria.
Dal '73 arriva l'uniforme disegnata da Alberto Fabiani.
Tra il '75 e l'86 Florence Marzotto propone completo color amaranto rosso melograno.
Con Renato Balestra (anni 1986-1991) il tailleur ha la giacca blu a tre bottoni profilata di verde, e la gonna regimental blu e verdi.
Nel '91 Giorgio Armani realizza una divisa con colori autunnali nella gamma dei verdi.
Nel '98 arriva Mondrian che veste fino al giugno 2016la compagnia.
____
Febbraio 2012
Vittorio Sgarbi curatore del Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia nella visita ai padiglioni, accompagna il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota illutra sommariamente alcune opere.
Rivolgendosi a una sala gremita di fans e di un pubblico sostenuto ribadisce che è l'atto conclusivo della sua Biennale tra la laguna e le varie sedi regionali, omaggio alla città capitale dei 150 anni dell'Unità ed aggiunge che, quella del Padiglione Italia di Torino, è una esposizione di centinaia di artisti che in qualche modo rappresenta lo spirito dei tempi ed elude le dinamiche curatoriali e funzionali per il mercato dell'arte e non al gusto estetico ed elogia l'installazione "Good Bye Alitalia" dichiarando che l'avrebbe chiamata urlo di dolore dell'Aliatalia"
Installazione
1,75 x 30 2011
(ferro, tessuto, accessori)
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Alitalia ha per lungo tempo rappresentato l’Italianità nel mondo: la più alta vetrina del made in Italy anche attraverso l’immagine delle hostess di volo sempre impeccabili nel loro stile.
Le divise nel tempo sono state firmate da alcuni dei più importanti fashion designers italiani dagli anni '50 fino ad oggi: Sorelle Fontana, Delia Biagiotti, Tita Rossi, Mila Schon, Fabiani, Marzotto, Lebole, Renato Balestra, Giorgio Armani, Mondrian.
Le Sorelle Fontana per 10 anni hanno vestito il personale di volo nel dopoguerra con gonna scura sotto il ginocchio e giacca blu a tre bottoni. Dal '60 al '66 le divise vengono firmate da Delia Biagiotti, madre di Laura, che propone un classico tailleur color carta da zucchero, con gonna al ginocchio e giacca con manica tre quarti tipica degli anni Sessanta. Nel '67 si torna al blu con Titta Rossi che introduce la giacca corta a doppio petto.
Nel '69 Mila Schoen accorcia le gonne e propone i colori verde Italia e rosso Manciuria.
Dal '73 arriva l'uniforme disegnata da Alberto Fabiani.
Tra il '75 e l'86 Florence Marzotto propone completo color amaranto rosso melograno.
Con Renato Balestra (anni 1986-1991) il tailleur ha la giacca blu a tre bottoni profilata di verde, e la gonna regimental blu e verdi.
Nel '91 Giorgio Armani realizza una divisa con colori autunnali nella gamma dei verdi.
Nel '98 arriva Mondrian che veste fino al giugno 2016la compagnia.
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Febbraio 2012
Vittorio Sgarbi curatore del Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia nella visita ai padiglioni, accompagna il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota illutra sommariamente alcune opere.
Rivolgendosi a una sala gremita di fans e di un pubblico sostenuto ribadisce che è l'atto conclusivo della sua Biennale tra la laguna e le varie sedi regionali, omaggio alla città capitale dei 150 anni dell'Unità ed aggiunge che, quella del Padiglione Italia di Torino, è una esposizione di centinaia di artisti che in qualche modo rappresenta lo spirito dei tempi ed elude le dinamiche curatoriali e funzionali per il mercato dell'arte e non al gusto estetico ed elogia l'installazione "Good Bye Alitalia" dichiarando che l'avrebbe chiamata urlo di dolore dell'Aliatalia"
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