Nella storica Caffetteria “I
PORTICI” via Torino, sotto i portici di Palazzo Mosca a Caselle Torinese,
troverete esposto un vecchio “giogo in legno” con ferri originali, conserva
ancora finimenti decorativi intarsiati artigianalmente a mano, quindi ogni
pezzo è simile ma mai uguale questo rende davvero ogni oggetto unico. (Risale
probabilmente alla fine dell'ottocento o ai primi del novecento.)
Un lavoro di restauro durato a lungo, causa la
patina del tempo dovuta al suo lungo inutilizzo, il tarlo, la ruggine.
La diffusione di una semplice innovazione
all'inizio del Medioevo,” il giogo”, ebbe un forte impatto anche nei secoli
successivi.
Il giogo, fu un dispositivo importato dall'Asia,
si tratta di un attrezzo in legno, con accessori in metallo cuoio e corda, in forma
di barra trasversale sagomata (giogo propriamente detto) o di collare, entrambi
applicati al collo degli animali.
L'attrezzo permette di scaricare attraverso il
tronco dell'animale, la forza di trazione esercitata dalle zampe e trainare un
carro o un aratro.
P.S.
Alcune riflessioni sulla realtà della nostra
nazione suggeriscono delle similitudini, seppur poco riverenti, con il “giogo”
cioè quello di sottolineare in chiave metaforica il rapporto di causa – effetto
tra gli atteggiamenti lucrosi e machiavellici dei nostri politici governativi e
lo stato di sofferenza e abbandono della realtà socio-economica in cui versa la
nazione a causa delle loro egoistiche decisioni, intrighi e ghigliottine:
l’Italia è oggi “trainata” da ognuno di noi.