giovedì 26 febbraio 2009

20 febbraio 1909 quando su Le Figaro è stato pubblicato il primo manifesto marinettiano.


“Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli aeroplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.”


L’Italia attraverso i proclami di Marinetti e compagni. Questo il proposito dell’esposizione «Futurismo Manifesto 100X100», una mostra che ruota intorno ai fogli futuristi realizzati in Italia tra il 1909 e il 1944.
Precisamente sono cento i manifesti selezionati da Achille Bonito Oliva, numero non casuale, identico agli anni trascorsi dal quel 20 febbraio 1909 quando su Le Figaro è stato pubblicato il primo manifesto Marinettiano.
La mostra raccoglie i proclami originali che esaltano i nuovi valori futuristi: velocità, dinamismo, azione, modernità, il mito della macchina e del progresso; ideali che puntano al rinnovamento della società italiana affidandosi all’arma della parola e in modo particolare alle speciali modalità del manifesto.
Infatti a distanza di poco tempo accanto al proclama di Marinetti compaiono quelli d Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Gino Severini e Luigi Russolo che attribuiscono al movimento, originariamente concepito come letterario, una fisionomia artistica.

La mostra ospita proprio i primi scritti fondamentali apparsi tra il 1910 e il 1914: il Manifesto dei pittori futuristi, il Manifesto dei Musicisti Futuristi, il Manifesto della Scultura Futurista e il Manifesto dell’Architettura Futurista.
Si tratta, insomma, di proclami che coinvolgono ogni campo della società e ogni forma di espressione artistica: dal romanzo al teatro, dalla poesia alla danza, dalla fotografia all’architettura, dal cinema alla moda, fino ad arrivare a un documento stilato a quattro mani da Balla e Depero, che propone addirittura l’ipotesi di una Ricostruzione Futurista dell’Universo.
I fogli presenti in mostra hanno un forte impatto mediatico e creativo, a esaltarne questa caratteristica si aggiungono diverse videoinstallazioni che con un gioco di proiezioni, di luci e di trasparenze evidenzieranno per i visitatori le parole più significative estrapolate dai testi.

Museo d’Arte Contemporanea
MACRO Future
Piazza Orazio Giustiniani 4
00153 Roma

20 Febbraio - 17 Maggio 2009
Orario:
Tutti i giorni ore 16.00-24.00
Chiuso lunedì e 1 maggio
Ingresso gratuito .

martedì 17 febbraio 2009

Testimonianza da non dimenticare...




Oggi, Martedì 17 Febbraio ricorre il 409° anniversario della morte del filosofo e letterato Giordano Bruno, il quale “accusato di eresia” venne condannato al rogo dal “braccio armato” della Santa Cattolica e Apostolica Chiesa Romana:” l’inquisizione”.

Giordano Bruno diede un impareggiabile esempio della laicità come valore della società, sia in campo religioso che in quello scientifico, regalandoci intuizioni e una visione del mondo con cui tutti dovremmo rapportarci.
In una società come quella attuale, che vede un uso distorto del sentimento religioso per giustificare leggi fondamentaliste tese a limitare la libertà delle donne e degli uomini, e in cui le ingerenze della gerarchia ecclesiastica vaticana pongono seriamente in discussione la laicità delle istituzioni e l'autonomia della ricerca e della scienza, si impone una profonda riflessione sulla vita e sull'opera di Giordano Bruno, costruttore impareggiabile del pensiero moderno, martire per il pieno riconoscimento del valore e della dignità della persona.

mercoledì 11 febbraio 2009

Eluana libera!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



Eluana si è liberata, “crocifissa in un letto di morte da 17 anni..."

"La mia vita breve è compiuta,
e fornito il mio tempo a mezzo gli anni,
sono con voi sempre com'ero;
nè testimone questa quiete accesa."

venerdì 6 febbraio 2009

Vorrei vivere in un paese civile


Caso Englaro, lettera aperta, della rivista MicroMega.



Il governo ha approntato un decreto legge che rende obbligatorio, in qualsiasi caso e contro la volontà di qualsiasi paziente, nutrizione e idratazione artificiali.
Decreto non solo anticostituzionale (poichè la nostra legge fondamentale garantisce che si possano rifiutare le cure, amputazioni, trasfusioni, alimentazione forzata in caso di sciopero della fame, anche quando ciò porta alla morte) ma alla lettera MOSTRUOSO, poichè consente sadismo e tortura nei confronti dei malati terminali, e anzi rende sadismo e tortura obbligatori.
Non sappiamo se contrasti interni alla maggioranza di Berlusconi impediranno che questo gesto scellerato nei confronti della vita e della autodeterminazione di ciascun cittadino venga portato davvero alla firma del Presidente Napolitano.
Resta comunque il tentativo, inaudito, e che riporta il nostro paese al medioevo, al più cupo oscurantismo clericale.
Ormai non è solo la libertà di ciascuno ad essere a repentaglio, ma la vita stessa, che Chiesa e governo pretendono di sequestrare secondo la loro totalitaria volontà. Di fronte a una volontà "talebana" che ancora qualche giorno fa sembrava impossibile, è necessario mobilitarsi in tutte le forme democratiche, attraverso articoli, lettere ai giornali, petizioni, tam tam elettronici, manifestazioni.

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Il mio pensiero corre veloce a Beppino Englaro, alla sua battaglia, alle sue parole di padre, parole che non vogliono rappresentare un’identità, ma indagare che cosa davvero avvenga nell’animo di chi si trova a vivere un dolore profondo. Eppure le parole di Beppino trasformano la tragedia pensabile e comunicabile, lo investono, di un timbro affettivo e di rispetto, che rende alte e intense le esperienze umane, anche le più estreme.